Il cosmismo emerge in Russia, prima della Rivoluzione d’Ottobre, sviluppandosi negli anni 1920 e 1930.
Allo stesso modo come nel marxismo e nell’avanguardia europea, due movimenti che condividevano questo momento intellettuale, il cosmismo russo rifiuta il contemplativo per il trasformativo, mirando a creare non solo nuova arte o nuova filosofia, ma un Mondo Nuovo che include un Uomo Nuovo.
Il cosmismo è andato assai più lontano nelle sue visioni di trasformazione, chiedendo la “fine della morte“, la “rianimazione dei morti” e la “libera circolazione nello spazio cosmico” (ciò che i distopici visionari del nostro tempo stanno cercando di presentare al pubblico con il nome di “METAVERSO“, il mondo digitale tridimensionale da vivere con i cervelli dell’intera umanità collegati (IoT/IoE) ad un’unità centrale di controllo [CLOUD]).
I transumanisti hanno riversato le loro orrifiche ossessioni introducendole direttamente nel pensiero politico occidentale (sì… quello dei giorni nostri!), attuando così quel processo trasformativo che ha visto la corrosione e la morte della politica dando spazio unicamente alla biopolitica; un processo mortifero, nel quale il “politico” non può più essere considerato tale perché alchemicamente è stato metamorfosato in una sorta di “Ancella del Male“, nientemeno che in uno spietato utopista biopolitico radicale, cieco osservante del cosmismo russo.
È verso la fine del secolo XIX che la “malattia mentale” del cosmismo viene sviluppata dal filosofo russo Nikolai Fedorov, il quale aveva la netta convinzione che gli esseri umani avessero l’obbligo etico non solo di prendersi cura dei malati, ma di “curare la morte” attraverso la scienza e la tecnologia: un’ossessione delirante che oggi (nell’era dell’assalto ontologico attuato da un vaccinismo selvaggio e dalla sperimentazione eugenetica mediante nanotecnologie atte alla ibridazione umana) è inequivocabile, perfettamente osservabile e dannatamente tangibile.
SAGGISTICA CONSIGLIATA, Nuovo Disordine Sociale, Vol.2
Lo spazio esterno era il territorio sia della vita immortale che delle risorse infinite (è per questo motivo che si sta attuando una propaganda martellante circa l’esaurimento delle risorse del pianeta! Un’enorme bugia! Le risorse sono infinite e non esiste alcun “esaurimento delle risorse”!).
È dopo la rivoluzione che una nuova generazione continuò a perseguire la visione di Fedorov: artisti, scrittori, registi, ballerine, ruffiani e puttane di stato, influenzarono sia la politica sia la tecnologia sovietica, finché -nel 1930- Stalin represse il cosmismo, giustiziando gran parte dei membri del movimento. Questo è l’unico punto su cui concordo con l’operato staliniano.
In buona sostanza, nel tempo presente l’immaginazione filosofica è rimasta di nuovo impigliata nell’immaginazione scientifica e tecnologica ed il cosmismo russo sembra essere riemerso dirompente in tutto il suo squallore, diventando -ancora una volta- pericolosamente rilevante.
Esiste un’eterna battaglia tra le forze apollinee e dionisiache, o in altre parole, tra Cosmos e Chaos, Ordine e Anarchia, stabilità e rivoluzione. Nel tempo presente, l’uomo comune è letteralmente investito da questa guerra spirituale, prima; dalla guerra fisica, dopo. Vi sono solo due modi per reagire alla battaglia tra Cosmos e Chaos: l’abbraccio estatico del Chaos e, quindi, la resa; oppure un tentativo violento al fine di controllare il Cosmos, tanto da assicurarsi la vittoria sul Chaos.
Non esiste una terza opzione per combattere contro il Male/Chaos. E, ben si sappia, che nella ciclicità del tempo, «a volte ritornano».
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