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Intervista a: Noam Chomsky, l’America vuole Dominare il Mondo con la Forza?

Italia dei Dolori by Italia dei Dolori
18 Ottobre 2020
in NWO, Politica
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Quella di oggi è un’edizione speciale che ha come ospite Noam Chomsky, scrittore e attivista politico famoso in tutto il mondo. Il Professor Chomsky, descritto dal New York Times come sicuramente il più importante intellettuale vivente, critica apertamente la politica estera americana.

Dopo la guerra in Iraq, Chomsky afferma che gli USA stanno cercando di dominare il mondo con la forza, la dimensione nella quale sono superiori. Il monito di Chomsky è che questa politica porterà alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e degli attacchi terroristici determinati dall’odio verso l’amministrazione americana.

Secondo lo scrittore, la sopravvivenza della specie potrebbe essere addirittura a rischio. Ebbene il Professor Chomsky risponderà per noi alle domande.

Gli USA e il presidente Bush con la loro politica di attacco preventivo possono portare il mondo ad una guerra nucleare?

CHOMSKY: Certo che possono. Prima di tutto bisogna chiarire che non si tratta di una politica di attacchi preventivi. Secondo il diritto internazionale gli attacchi preventivi sono quelli da sferrare in caso di minacce reali ed incombenti. Ad esempio se degli aerei attraversassero l’Atlantico per bombardare New York, sarebbe legittimo per le forze aeree americane abbatterli. Questo è un attacco preventivo. E viene chiamato a volte guerra preventiva.

Noi invece stiamo parlando di una nuova dottrina annunciata lo scorso settembre dalla Strategia di Sicurezza Nazionale che sancisce il diritto di attaccare qualsiasi ostacolo potenziale alla supremazia globale degli Stati Uniti. La potenzialità è negli occhi dell’osservatore, per cui, a tutti gli effetti questo autorizza ad attaccare praticamente chiunque. Può questo portare ad una guerra nucleare? Certo che può. Nel passato ci siamo andati vicini.

Proprio lo scorso ottobre, ad esempio, si è scoperto, per l’orrore e lo shock di coloro che ci hanno fatto caso, che durante la crisi dei missili cubani nel 1962, il mondo era ad un passo da una guerra nucleare terminale. I sottomarini russi con le armi nucleari furono attaccati dagli americani. Parecchi comandanti pensarono che fosse iniziata una guerra nucleare e ordinarono di lanciare dei missili nucleari. Un ufficiale diede un contrordine. Ecco perché siamo qui a parlarne. E ci sono stati molti altri casi come questo da allora.


Siamo in una situazione più pericolosa con questa dottrina preventiva in atto?

La dottrina della guerra preventiva è praticamente un invito per i potenziali bersagli a sviluppare un qualche tipo di deterrente e ci sono solo due tipi di deterrente. Il primo sono le armi di distruzione di massa e l’altro è il terrore su vasta scala.

Questo viene fatto notare di continuo da analisti strategici, dai servizi segreti e così via, quindi sì, sicuramente aumenta il pericolo che qualcosa sfugga di mano.


Non credo che gli USA vogliano dominare il mondo. Gli Americani sono stati attaccati su più fronti, come l'11/9 per esempio. Qualcuno deve rimettere in riga gli stati ribelli e solo gli USA hanno la capacità di farlo. Senza una tale 'polizia del mondo' il mondo semplicemente si disintegrerebbe in una serie di fazioni belligeranti. Basta guardare alla storia per trovare degli esempi. Come commenta questo tipo di affermazione?

La prima frase semplicemente non è corretta da un punto di vista fattuale. La strategia di Sicurezza Nazionale afferma piuttosto esplicitamente che gli USA intendono dominare il mondo con la forza che è la dimensione nella quale sono superiori e intendono assicurarsi che non ci sia mai un potenziale ostacolo alla loro supremazia.

Questa non è solo un affermazione, ma è stata anche commentata proprio dal cuore del sistema – Il giornale degli Affari Esteri – che nel suo prossimo numero sottolinea che gli USA sta affermando il diritto di essere quello che chiamano “uno stato controllore” che userà la forza per controllare il mondo nel proprio interesse. La persona che me l’ha chiesto, crede che gli USA abbiano un qualche diritto unico di dominare il mondo con la forza. Non lo credo, e contrariamente a quanto egli afferma, non credo affatto che la storia porti degli esempi a proposito.

Per la verità quello che è documentato sugli USA, che tra parentesi sono stati aiutati dall’Australia, dal 1940 periodo del suo inizio di dominazione sul mondo, è istigazione alla guerra alla violenza e al terrore su vastissima scala.

La guerra di Indocina, giusto per fare un esempio che riguarda l’Australia che vi ha partecipato, è stata praticamente una guerra di aggressione. Gli USA hanno attaccato il Vietnam del sud nel 1962. La guerra si è stesa poi all’Indocina. Il risultato finale è stato l’uccisione di parecchie migliaia di uomini e la devastazione di paesi. E questo è solo un esempio.

Quindi la storia non fornisce elementi per concludere che uno stato debba avere il diritto sovrano di dominare il mondo con la forza. Questo è un principio  estremamente rischioso, non importa di quale nazione si tratti.


Noam dice che l'amministrazione Bush vuole dominare il mondo con la forza, la dimensione nella quale sono superiori e vogliono farlo permanentemente, per cui mi chiedo: Se noi che possiamo non usiamo la forza con i tiranni, cosa dovremmo fare secondo lui? La popolazione brutalizzata dovrebbe usare una resistenza non violenta contro i suoi tiranni anche se questo risulterebbe nel loro genocidio?

Per prima cosa, non sono io che lo dico ma è l’amministrazione Bush. Io sto semplicemente ripetendo quello che viene dichiarato abbastanza esplicitamente e che non è particolarmente controverso.

Come ho detto prima è stato commentato essenzialmente con queste parole nel primo numero della rivista degli Affari Esteri subito dopo. Per quanto riguarda le popolazioni che soffrono i regimi di tirannia: sì sarebbe bello che qualcuno li aiutasse. Prendete ad esempio l’attuale amministrazione a Washington. Proprio loro, ricordate che costoro sono per o più dei seguaci di Reagan reciclati, hanno appoggiato una serie di dittatori mostruosi che hanno inflitto alle loro popolazioni una tremenda tirannia, Saddam Hussein. Ceausescu, Suharto, Marcos, Duvalier. E’ una lista piuttosto lunga.

Il modo migliore di risolvere la questione sarebbe stato di smettere di appoggiarli.

Tra l’altro, l’appoggio del terrore e della violenza continua. Il modo migliore di fermarli è smettere di appoggiarli. Spesso, infatti, in ognuno di questi  casi, i tiranni sono stati rovesciati dal loro popolo, nonostante gli USA li appoggiassero.  Ceausescu, per esempio era un tiranno perfettamente paragonabile a Saddam Hussein. E’ stato rovesciato dal suo popolo mentre veniva ancora appoggiato da Washington e questo continua.

Se c’è gente che resiste all’oppressione e alla violenza, dobbiamo trovare il modo di aiutarli e il modo più facile è smettere di appoggiare i tiranni. Dopo sorgono problemi complicati. Non ci sono documenti, che io sappia – di USA o nessun altro stato (gli esempi che ci sono sono rari) – che intervengono per prevenenire l’oppressione e la violenza. Questo è molto raro.


Perchè non c'è più controversia sugli interessi di Bush nei media americani?

Beh, veramente c’è molta controversia. Una cosa davvero sorprendente a proposito della guerra in Iraq e della strategia di sicurezza militare nella quale si è svolta, è che è stata criticata davvero duramente proprio dal cuore della elite della politica estera –  è stata criticata nei due principali giornali di politica estera, Foreign affairs e Foreign Policy.

L’ Accademia Americana delle Arti e delle Scienze – che raramente prende posizione sui problemi attuali controversi – ha fatto uscire una monografia che la condanna. C’è un’intera serie di altri articoli. Tutto ciò è stato parzialmente riportato dai media – ma non completamente – perché ricordate che i media tendono ad appoggiare il potere per varie ragioni.


Nel corso della storia, alcune nazioni hanno sempre cercato di dominare il mondo. quelle più recenti che mi vengono in mente sono la Germania, la Russia e il Giappone. Se gli USA sono gli ultimi aspiranti conquistatori possiamo ritenerci fortunati. La conquista si farebbe con dignità e onore per tutta l'umanità. Il fatto è che niente di tutto ciò viene fatto da Bush o dall'amministrazione americana. Dimentica che gli USA hanno una costituzione e, al contrario di Stalin, Hitler, Hussein ed altri despoti, Bush dovrà essere rieletto tra due anni e gli elettori americani non sono stupidi né oppressi né intimiditi. Il voto è segreto. Gli elettori metteranno le redini al governo degli USA?

Per prima cosa il resoconto storico è perlopiù immaginario, ma lasciamo questo da parte. Il fatto che una nazione abbia una costituzione non significa che non possa portare avanti una politica di violenza e distruzione.

Abbiamo una lunga a storia alle spalle che lo dimostra. L’Inghilterra ad esempio era forse il paese più libero del mondo nel diciannovesimo secolo ma portava avanti atrocità in tutto il mondo e il caso degli USA è simile. Le testimonianze vanno indietro nel tempo. Gli USA erano una nazione democratica quando hanno invaso le Filippine un secolo fa uccidendo parecchie migliaia di persone e lasciando il paese devastato… era un paese democratico quando negli anni 80 le stesse persone che sono a Washington hanno condotto una guerra di terrore devastante in Nicaragua, facendo decine di migliaia di morti e lasciando il paese praticamente in rovina.

Per questo attacco gli USA sono stati condannati dal Tribunale Mondiale e dal Consiglio di Sicurezza in una risoluzione a cui fu posto il veto, ma invece l’attacco si è intensificato e continua.

Per quanto riguarda le elezioni democratiche, sì, è vero c’è un’elezione, e i Repubblicani hanno spiegato molto chiaramente come intendono superare il fatto che la maggior parte della popolazione si oppone alla loro politica. Intendono superarlo portando la nazione al panico e alla paura cosicché essa possa ripararsi sotto l’ombrello di una figura di riferimento che li protegga. Infatti l’abbiamo appena visto lo scorso settembre, quando la strategia di sicurezza è stata annunciata e il rullo di tamburi della propaganda è cominciato.

C’è stata una campagna governativa di propaganda dei media che è stata davvero spettacolare. Ha avuto successo nel convincere la maggior parte della gente che Saddam Hussein era una minaccia imminente alla sicurezza degli Stati Uniti. Nessun altro lo credeva. neanche il Kuwait o l’Iran che lo disprezzano, lo considerano una minaccia.

Sapevano che era il paese più debole di quella zona. Sono riusciti anche a convincere la maggior parte della popolazione che Saddam Hussein era dietro l’undici settembre, che era l’istigatore e colui che ha portato avanti l’attacco e che ne stava pianificando altri. Di nuovo, non abbiamo uno straccio di prova a riguardo e non ci sono analisti della sicurezza o servizi segreti che lo credano.


Ma allora dov'è l'opposizione politica negli USA? I Democratici? Perché non cercano di farsi strada nell'impalcatura Repubblicana? Sì c'è stato un grande movimento pacifista, abbiamo visto centinaia di migliaia di persone sulle strade in America, che si opponevano all'azione militare. Dov'è l'opposizione politica negli USA?

L’opposizione politica dei Democratici è molto tiepida. C’è stato troppo poco dibattito, da sempre, sugli Affari esteri. Questo è risaputo. Le figure politiche sono riluttanti a mettersi in una posizione nella quale possono essere accusati di volere la distruzione dell’America, di  appoggiarne i nemici ed essere i protagonisti di fantasie del tipo di quelle che mi sono state chieste. I politici non vogliono essere soggetti a questo e il risultato è che la voce di una grande porzione della popolazione è scarsamente rappresentata e i Repubblicani lo ammettono.

Karl Rove, il manager della campagna repubblicana ha detto chiaramente che i Repubblicani avrebbero dovuto basare la campagna elettorale su istanze di sicurezza, perché se fossero stati affrontati temi riguardanti la politica interna avrebbero perso. Così hanno impaurito la popolazione e l’hanno costretta all’obbedienza, e lui ha già annunciato che bisognerà fare lo stesso prima delle lezioni del 2004.

Dovranno di nuovo presentare le cose come se si dovesse votare per un presidente guerriero che difenderà la nazione dalla distuzione. Tra l’altro stanno semplicemente recitando di nuovo una parte che hanno cominciato a recitare negli anni 80 la prima volta che sono stati in carica (più o meno erano le stesse persone). Se ci fate caso le politiche che proponevano non erano popolari. La popolazione era contraria ma loro hanno continuato a spingerli al panico ed ha funzionato.

Nel 1981 la Libia stava per attaccarci. Nel 1983 Grenada stava per costruire una base aerea dalla quale i Russi ci avrebbero bombardato. Nel 1985 Reagan ha dichiarato uno stato di emergenza nazionale perché la sicurezza degli USA era minacciata dal governo del Nicaragua. Se da Marte qualcuno avesse visto la scena sarebbe morto dalle risate. Ed è continuata così per tutti gli anni 80.

Sono riusciti a mantenere la popolazione così intimidita e spaventata da poter mantenere un flebile aggancio al potere politico, e questo è il tipo di sforzo che si fa da allora. Questa tattica non l’hanno inventata loro ma sfortunatamente ha dato i suoi frutti e le figure politiche ed altre figure riluttanti a farsi avanti e affrontare il torrente di abusi e di isteria che scaturirebbe da un tentativo di riportare le cose ad un livello di realtà.


La pace può solo scaturire dall'uso della forza e spesso viene dopo una guerra giusta. La Pax Romana è scaturita dalla forza dell'Impero Romano, non da qualche ideologia pacifista. Gli Usa sono da criticare solo quando non hanno agito subito. Ad esempio Hitler, Stalin e Pol Pot sono saliti al potere perché non si è fatta loro opposizione. La sua critica ad un approccio alla politica estera basato sul potere sono ingenui o falsamente ingenui. Quelli che agiscono contro le minacce rendono possibile un mondo dove gli arroganti appartenenti alla sinistra hanno la libertà di parola che concede loro di mostrare i loro errori di ragionamento. Che possa essere sempre così. Pace a voi, ma pace attraverso la forza. Come commenta questa frase?

Beh, possiamo cominciare col guardare alla realtà. Prendiamo ad esempio Hitler. Hitler è salito al potere con l’appoggio dell’America e dell’Inghilterra. Ancora nel 1937 il Dipartimento di Stato descriveva Hitler come un moderato che stava tra gli estremi della destra e della sinistra.

Uno che bisognava appoggiare altrimenti le masse potevano impadronirsi del potere e orientarsi verso sinistra. Infatti gli USA non entrarono in guerra fin quando vennero attaccati dal Giappone e la Germania dichiarò guerra agli USA. Nel caso di Stalin, non sono stati gli USA a portarlo al potere ma non lo hanno neanche osteggiato più di tanto.

Ancora nel 1948 H. Truman, il presidente, affermava che Stalin era un brav’uomo, onesto, traviato da coloro che lo consigliavano e così via. Nel caso di Pol Pot, i Khmer Rouge si svilupparono nei primi anni ’70 – erano pressoché sconosciuti nel 1970 – e si svilupparono nel contesto di una massiccia campagna di bombardamenti in Cambogia. Secondo la CIA morirono circa 600000 persone e si alimentò una resistenza crudele e feroce che prese il sopravvento nel 1975.

Dopo che ebbe preso il potere, gli USA non hanno fatto niente per fermarlo ma quando il Vietnam lo elimina nel 78-79 invadendolo e cacciandolo, gli USA attaccarono ferocemente il Vietnam per il crimine di essersi sbarazzati di Pol Pot. Gli USA hanno appoggiato un’invasione cinese per punire il Vietnam, gli hanno imposto pesanti sanzioni e inoltre hanno appoggiato quel che restava dell’esercito di Pol Pot in Thailandia.

Quindi se vogliamo parlare della storia, bisogna dire le cose come stanno. Poi possiamo cominciare con le diatribe.


Pensa che ci sia una situazione nella quale la forza sia giustificata? Abbiamo sentito parecchie posizioni sulla guerra in Iraq secondo le quali era il minore dei due mali. La storia recente dell'Iraq la sappiamo bene, ma era arrivato il momento di fare qualcosa per liberarsi di Saddam Hussein. In Iraq molti degli stessi iracheni sembravano pensarlo.

Per prima cosa non ci risulta che gli iracheni ci stessero chiedendo di invaderli, ma ammesso che questo fosse stato il fine, perché tutte le bugie allora?

Quello che lei sta dicendo è che Tony Blair, George Bush, Colin Powell e il resto di quei fanatici bugiardi stavano fingendo fino all’ultimo che il fine era di liberarsi dalle armi di distruzione di massa.

Se il fine era liberare gli Iracheni perché non l’hanno detto prima?


Il presidente Bush lo ha detto nelle ultime settimane prima della guerra, ha cominciato a parlare di guerra di liberazione.

Negli ultimi minuti, al summit delle Azzorre ha detto che anche se Saddam Hussein e la sua gente avessero lasciato il paese, gli USA avrebbero invaso lo stesso, il che significa che gli USA volevano controllare il paese.

Ora c’è un problema serio dietro questa dichiarazione. Non ha niente a che fare con la liberazione degli Iracheni. Vi poteste chiedere come mai gli Iracheni non hanno rovesciato Saddam come hanno fatto i Rumeni con Ceausescu e com’è stato per altri dittatori. Beh, si fa presto a saperlo.

Gli occidentali che conoscono meglio l’Iraq – Dennis Halliday e Hans von Sponek – i capi del programma dell’Onu “oil for food” – avevano centinaia di investigatori all’interno del paese ed hanno osservato, come molti altri, che quello che ha fatto in modo che in Iraq non ci fosse nessuna ribellione sono le  terribili sanzioni che hanno ucciso migliaia di persone (facendo una stima ottimistica), hanno rafforzato Saddam e hanno reso la popolazione completamente dipendente da lui per sopravvivere.

Quindi, il primo passo per aiutare gli iracheni sarebbe stato smettere di impedire la loro liberazione, permettendo alla società di ricostruirsi in modo da poter badare ai propri affari, Se questo sistema fosse fallito, se gli iracheni fossero stati incapaci di fare quello che altri popoli hanno fatto quando erano governati da tali tiranni , a quel punto si sarebbe potuto contemplare l’uso della forza, ma prima che che sia stata data loro un’opportunità, e fin quando l’azione dell’Inghilterra e degli USA gliel’ha impedito non possiamo porci questa domanda. E infatti gli USA e l’Inghilterra non se la sono posta durante la preparazione alla guerra.

Date solo un’occhiata ai documenti.


Perché il Professor Chomsky si oppone così tanto all'espansione della democrazia e alla liberazione di molti popoli del mondo (da parte degli USA se necessario visto che l'UE ha smesso di sfidare i dittatori) e quale mezzo oltre che la persuasione e la forza, che a volte è giustificabile, proporrebbe lui per liberare le società del mondo che libere non sono?

Io sarei fortemente a favore dell’estensione della democrazia al mondo e mi oppongo a che questa sia impedita. Una delle ragioni – è sconvolgente se si guardano gli ultimi mesi – è che non ho mai visto, per quel che mi ricordo, un disprezzo così chiaro e spudorato della democrazia come quello delle elite americane.

Basta guardare l’Europa che, ad esempio, era divisa tra vecchia e nuova Europa. Secondo questo criterio, la vecchia Europa era formata dai paesi i cui governi,
quali che siano le ragioni, hanno preso la stessa posizione della maggioranza del loro popolo. Poi c’era la nuova Europa, Italia, Spagna e Ungheria, in cui i governi hanno prevaricato una percentuale addirittura maggiore del loro popolo.

La gente che si opponeva infatti, era maggiore in questi paesi che nella vecchia Europa, ma i governi non hanno considerato il loro popolo – forse l’80 o 90% di loro – e hanno seguito gli ordini di Washington, e questa dovrebbe essere una buona cosa.

La Turchia è l’esempio più lampante. La Turchia è stata attaccata aspramente dai commentatori US e dalle elite perché il governo ha preso una posizione in accordo con circa il 95% della loro popolazione. Paul Wolfowitz, che viene descritto come un grande esponente della democratizzazione, qualche settimana fa ha condannato i militari turchi per non essere intervenuti ad obbligare il governo a – come dice lui – aiutare gli americani, invece di seguire il 95% del loro popolo. Questo mostra davvero un disprezzo spudorato per la democrazia e i fatti lo dimostrano.

Non sono solo gli USA a comportarsi male, è tipico di qualsiasi altro stato molto potente, ma guardate cosa succede negli stati che sono sotto il controllo americano da molto tempo come l’America centrale e i caraibi, che lo sono da circa 100 anni.

Gli USA hanno accettato di tollerare la democrazia ma dev’essere come dicono loro. Per riportare le parole di un fautore della democrazia sotto l’amministrazione Reagan “democrazia dall’alto verso il basso“, democrazia nella quale le elite tradizionali rimangono al potere, quelle elite che sono state legate agli Stati Uniti e mandano avanti le loro società nel modo in cui vogliono gli USA.

In quel caso gli USA tollerano la democrazia. Sono molto simili ad altri stati potenti, ma non ci facciamo illusioni. La domanda è stata inviata da una persona che scrive dal medio oriente – se non sbaglio da Israele – e gli USA hanno appoggiato una dittatura brutale e oppressiva per molto tempo e sanno da sempre che questo è il motivo principale per cui il popolo gli è ostile.

Negli anni 50, lo sappiamo da documenti interni, il presidente Eisenhower ha discusso con il suo staff quella che chiamava “la campagna di odio contro di noi” tra gli abitanti del medio oriente e la ragione era che gli USA stavano appoggiando regimi non democratici e stava bloccando la democrazia e lo sviluppo a causa degli interessi americani nel controllo del petrolio nel vicino oriente.

Bene, questo va avanti. Lo dicono anche ricchi musulmani occidentalizzati intervistati dal Wall Street Journal proprio in questi giorni. C’è una lunga storia documentata di opposizione alla democrazia – a meno che sia controllata – e per ragioni che sono ancorate a politiche di potere che conosciamo.


Camuffata da lotta al terrorismo, si sta driducendo il 'Bill of rights', per non dire che lo si sta decimando. L'Americano medio - e gli altri paesi - lo sanno e se ne interessano?

Davvero pochi lo sanno. Il Patriot Act e il nuovo, il secondo Patriot Act che stanno progettando, mina – almeno teoricamente ed in parte praticamente – delle libertà civili fondamentali in maniera piuttosto estensiva.

L’attuale dipartimento di giustizia si è arrogato il diritto di arrestare gente, compresi cittadini americani, confinarla a tempo indeterminato, senza possibilità di consultare un avvocato. Hanno fatto anche di peggio. Tra i nuovi piani ce ne sono alcuni secondo i quali si permetterà di imprigionare cittadini se il procuratore generale lo vuole.

Civilisti, professori di diritto ed altri hanno fermamente condannato tutto ciò ma quasi niente è trapelato dai media. Queste cose davvero non si sanno. Questi movimenti sono davvero radicali. Il presidente Bush dovrebbe avere un busto di Winston Churchill sulla scrivania, regalatogli dal suo amico Tony Blair, e infatti Churchill ha avuto qualcosa da dire a questo proposito. Disse, e lo sto quasi citando, che per un governo, imprigionare qualcuno che non sia stato processato dai suoi simili è qualcosa di abominevole ed è il fondamento di tutti i regimi totalitari, che siano nazisti o comunisti.

Lo ha detto nel 1943, mentre stava condannando delle proposte di natura simile, che non vennero attuate, in Inghilterra. Ricordate che nel 1943 l’Inghilterra era in una posizione davvero critica, era stata attaccata e si preparava ad essere annientata dalla forza militare più feroce della storia e ciononostante Churchill ha giustamente descritto misure come queste ‘abominevoli‘ e ‘il fondamento dei governi totalitari‘.

Sì, la gente dovrebbe esserne sconvolta.


Perché questo non è un problema dibattuto e perché non c'è una opposizione radicale al secondo Patriot Act e a queste cose che lei ha descritto?

Per prima cosa per sapere queste cose bisogna fare un’attenta ricerca. Non dico che sono nascoste, se li si cerca i documenti si trovano , ma non sono certamante di pubblico dominio.

Quando si sanno, c’è opposizione, ma ricordatevi il grande successo della campagna di propaganda tramite i media che ha fatto il governo, dallo scorso settembre, per convincere la popolazione degli USA che c’era una minaccia imminente di distruzione da parte del mostro Saddam Hussein, e la prossima settimana sarà qualcun altro quello da cui ci dovremo proteggere.

E proprio quelli che hanno creduto a queste menzogne, che sono la maggior parte, hanno un’attitudine favorevole alla guerra, e si può capire perché, se proprio credi a quelle cose puoi anche accettare di vedere ridurre le libertà civili. Certo, è stata una montatura, l’esempio più spettacolare di propaganda di una montatura mai visto, hanno fatto notare in molti, ma ha funzionato.

Quando la gente ha paura, evita di difendere i diritti che ha conquistato.


Vorrei sapere se il Professor Chomsky pensa che sia possibile che gli USA invadano il Venezuela.

Beh, non penso che lo invaderà direttamente ma tra le regioni che sono il bersaglio della cosiddetta guerra preventiva, sicuramente c’è la regione andina. E’ una regione di sostanziali risorse. E’ per un certo verso, fuori controllo.

Gli Usa hanno già delle consistenti risorse militari – un sistema di basi militari in Ecuador, *****le Isole Olandesi****, El Salvador, che circondano la regione, e un po’ di basi sul posto. Il mio sospetto e che gli USA in Venezuela, probabilmente appoggeranno un colpo di stato come l’anno scorso. Ma se questo non funziona, un intervento diretto non è impossibile. Ricordate, si sta pianificando da molto.

L’unica cosa veramente buona degli USA è una società davvero libera, unicamente libera. Abbiamo documentate tutte le pianificazioni interne. Proprio sul periodo della crisi dei missili cubani, abbiamo dei documenti dai quali risulta che il presidente Kennedy e suo fratello stavano discutendo la minaccia dei missili cubani e dissero che uno dei maggiori problemi che ponevano era “che possono essere un deterrente all’invasione del Venezuela se decidessimo di invaderla”.

Questo succedeva nel 1962. Queste sono vecchie politiche, saldamente radicate.


Pensa che dopo l'ingiustificata e ingiustificabile guerra contro l'Iraq il mondo perderà il significato della sua esistenza, come nella lingua quando si perdono le regole grammaticali? Perderemo il riferimento del significato delle frasi e di conseguenza il significato del mondo intorno a noi?

Secondo me, il commento più onesto a questo riguardo è stato fatto dai sostenitori della guerra in Iraq. Ad esempio se guarda l’ultimo numero di Affari Stranieri, il principale giornale del sistema, c’è un importante articolo di un conosciutissimo specialista di diritto internazionale, Michael Glennon, che sostiene che noi dobbiamo riconoscere che il diritto internazionale e le istituzioni internazionali sono quello che lui chiama “aria calda“.

La loro inapplicabilità è stata provata dal fatto che gli USA non le rispettano, e lui dice che fanno bene a non rispettarle, e che gli USA devono mantenere il diritto di usare la forza come vogliono, indipendentemente da queste istituzioni, che dobbiamo solo calpestare e non rispettare. bene almeno questa è una dichiarazione onesta. Penso che sia una minaccia terribile per il mondo, ed è parte del motivo per cui il governo USA è diventato oggetto di grande paura nel mondo.

I sondaggi internazionali a questo riguardo sono chiari, ed è comprensibile. Quando una nazione prende queste posizioni, è ovvio che la gente comincia ad aver paura, e quindi, come è stato sottolineato sempre di più dai servizi segreti, analisti etc., la gente prenderà le contromisure. Cercheranno di trovare dei deterrenti. Gli USA stanno imponendo al mondo la proliferazione delle armi di distruzione di massa, anche se come deterrenti.


Come possono gli USA proteggersi al meglio da stati criminali come la Corea del Nord? E dalle minacce chimiche, nucleari e biologiche di stati fuorilegge? Delle minacce sconvolgenti agli USA sono reali ed alcuni dicono imminenti, per cui come organizzerebbe lei, Professor Chomsky, una politica di difesa per gli USA?

Bene, prendiamo l’esempio che lei ha citato, la Corea del Nord. Non si possono fare delle generalizzazioni, dipende dai casi. Prendiamo il caso della Corea del Nord. Lì gli stati della zona, Russia, Corea del Sud, Cina e Giappone sono d’accordo nel seguire la via diplomatica, la via delle negoziazioni per ridurre la minaccia, che è reale, e per integrare in qualche modo di nuovo la Corea del Nord tra queste regioni e questa è una mossa saggia.

Anche Clinton si è mosso in questa direzione. Non le ha sviluppate ma le ha fatte. Hanno avuto un certo successo, e penso che il consenso era giusto. Il modo di difendersi da tali minacce è prevenire la loro insorgenza. E ci sono molti modi di farlo, anche negli altri casi di cui abbiamo parlato. Nel caso dell’Iraq si trattava di un regime orribile. Ecco perché sono sempre stato contrario al fatto che gli Stati Uniti appoggiavano Saddam Hussein, ed ero anche contrario all’embargo che ha prevenuto una rivolta contro di lui, ma anche se era orribile, non costituiva una minaccia.

Il Kuwait e l’Iran, che disprezzano Saddam Hussein che li ha invasi- non lo ritengono un pericolo, e a buon diritto. L’Iraq era lo stato più debole di quella zona. Le sue spese militari erano un terzo di quelle del Kuwait, che ha una popolazione inferiore del 10%. Era stato decimato dalle sanzioni, quasi disarmato un posto orribile, ma non pericoloso.

E’ stata propaganda – una grottesca e orribile propaganda.

Se vogliamo esaminare altri casi che possono costituire una reale fonte di preoccupazione, allora sì, però pianifichiamo qualcosa di appropriato.

Prendiamo ad esempio la minaccia del terrorismo. Questa è una minaccia reale e pericolosissima.

La minaccia del terrorismo è stata resa maggiore dal comportamento dell’amministrazione Bush. Infatti organizzazioni terroristiche come Al-Qaeda sono diventate più temibili da quando si è cominciato a minacciare di invadere l’Iraq e poi si è invaso e questo si poteva immaginare. Si capisce perché.


Lei è uno di quelli che cercano di sgonfiare questa propaganda con la quale lei sostiene che il governo USA stia influenzando la popolazione. Come reagisce la gente a qualcuno che parla male dell'attuale politica estera degli USA?

Io spendo circa un’ora ogni notte scrivendo molto riluttantemente delle lettere in cui devo declinare inviti a tenere conferenze in tutto il paese, con un vasto pubblico, cose di tremendo interesse.

Gli USA non sono diversi da altri paesi del mondo in questo campo. C’è grande paura e grande preoccupazione a proposito della politica che l’amministrazione Bush sta seguendo. Se si elimina l’elemento panico, che è stato indotto dalla propaganda, che è unica degli USA, allora l’opposizione alla guerra e alla strategia di sicurezza sono più o meno le stesse che altrove.

Io ed altre persone che vogliono parlare pubblicamente siamo riempiti di inviti e richieste di discutere di questi problemi.

Professor Noam Chomsky, scrittore, attivista politico e profesore di linguistica al Massachussets Institute of Technology, la ringrazio tantissimo di essere stato qui con noi.

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